venerdì 30 giugno 2017

HANNAH MILES- NO BAKE CAKES & TREATS: TIRIAMO LE SOMME?

Illustrazione di Giulia Clerici- Ricette Disegnate 


Se vi dicessi che il mio carrello di Amazon si è riempito dei libri della Miles, dopo questo Starbooks, ci credereste? La risposta è sì, ve lo dico subito, a dispetto di anni di acquisti più impegnati e della convinzione che su un certo tipo di cucina non si potesse dire di più di quello che mi ero imposta come limite. Perchè se anche si strizza l'occhio alle soluzioni furbe (per vocazione, per scelta, per necessità), è anche vero che il troppo stroppia, sempre- e in questo caso di più. Lo dico forte di tre anni di vita all'estero, dove rincorrere un cibo che sia veramente incontaminato è un'utopia, pagata per altro a caro prezzo, non solo dal punto di vista economico: trovare un uovo che sia un uovo, qui, è praticamente impossibile, e se tre anni fa mi avessero raccontato che avrei dovuto passare metà del tempo che dedico alla spesa a leggere le etichette del latte, dello yogurt e del burro, non ci avrei creduto. E nemmeno avrei creduto alle centinaia di metri di scaffalature ripiene di ogni sorta di surrogato del cioccolato, addizionate con ogni sorta di aroma- per tacer dei biscotti, delle zuppe in scatola, dei semilavorati, delle creme di formaggio e via dicendo. Fuori dall'Italia e- mi auguro- fuori dall'Europa, gli scenari sono questi e tutto concorre a che si impongano sui costumi alimentari di certi Paesi, non ultimi la facile reperibilità e il bassissimo costo.

Di libri di ricette che usano tutti questi prodotti è pieno il mercato. Alcuni sono sponsorizzati dalle stesse case produttrici, per cui non stupiamoci se, ad un certo punto, scrittori di cibo seri e preparati si trovano a scrivere dell'utilizzo in cucina del Twix o del Kit Kat: è la stampa, bellezza- e semmai sta al consumatore accorto comportarsi come tale e scegliere di comprare libri più strutturati, magari da leggere fra una barretta e l'altra :). Altri, più semplicemente, intercettano il mercato: senza andare troppo lontano, il fenomeno editoriale di Benedetta Parodi da noi si spiega prevalentemente in questo modo, esattamente come era successo con Lisa Biondi ed Elena Spagnol negli anni Settanta. Al minor tempo per stare in cucina corrispondono strategie di furbizia che non possono che incontrare il favore di chi, liberazione femminista o meno, ha ancora da risolvere il problema di come mettere in tavola tre pasti al giorno, tutti i giorni.

E poi c'è Hannah Miles, che invece fa un'operazione inversa.

Ossia, parte da ricette furbe, per indirizzarti verso una scelta sempre più consapevole, non solo del prodotto comprato, ma anche del fatto in casa. Un pubblico italiano magari non lo recepisce, ma un numero cosi elevato di ricette di salse dolci tutte rigorosamente preparate da zero è una specie di rivoluzione copernicana, in una cultura alimentare che prevede almeno tre topping pronti a frigorifero (caramello, cioccolato e fragola, per il modello base). Idem per l'utilizzo del fresco e al costante suggerimento di alternative, là dove si può e alla grazia con cui ti impone di mettere le mani in pasta, laddove lei decide che non si può.

Il tutto con il tono di una che, in cucina, si diverte e desidera che lo facciamo anche noi: nessuna spocchia salutista, nessun proclama liberatorio, nemmeno nessuna esagerazione dall'altro verso, sul fronte del "grasso è bello". Questo è "semplicemente" un libro di una persona che sa cucinare e che ama il cibo e che così risponde alla richiesta di scrivere ricette per l'estate, che non prevedano l'utilizzo di fornelli o forni nè richiedano chissa' quale abilità. E se il "semplicemente" è fra virgolette è perchè scrivere un libro del genere è tutt'altro che facile: troppe sono le tentazioni, da un estremo all'altro. Hannah Miles le evita tutte, consegnandoci un libro che rivaluta gli aspetti "furbi" della cucina, dandoci licenza di offrire ai nostri ospiti una torta su una base di biscotti Oreo senza dover espiare con una maratona di agnolotti e restituendo la cucina furba alla sua vera dimensione, che non è quella della millanteria o della cialtronaggine, ma è quella di chi sa destreggiarsi in cucina, con la disinvoltura che gli deriva dalla pratica e la benevolenza di chi sa che cucinare è un atto che non si esaurisce nello spazio di un pasto o di una foto sul blog, ma una relazione lunga una vita, in cui c'è posto per tutto- fermi restando il rispetto e l'amore per quello che si fa. Gli stessi che la Miles dimostra, in ogni pagina di questo libro e che, per questo, la rendono un'autrice così amata, dal suo pubblico e, da oggi, anche da noi.

Ci rivediamo a settembre, con il prossimo Starbooks!

4 commenti:

  1. Bellissima rece Ale, che ha centrato perfettamente il punto.
    La tentazione del gastrofighettismo è fortissima nello sfogliare le pagine di questo libro, eppure non mi sono mai divertita tanto a leggere delle ricette. In un primo momento mi sono detta che dopo 4 mesi di dieta stretta la voglia di porcate dilaga, ma a mano a mano che la disamina del libro andava avanti, mi sono resa conto che questa spiegazione non era sufficiente.
    Nulla ci impedisce di farci in casa i biscotti da usare per le cheesecake, ma una vocina interiore ci chiede: "perché dovresti?".
    Leggendovi ho scoperto prodotti di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza (i biscotti al caramello!) e altri che in casa mia non sono mai entrati, non per salutismo o gastrofighettismo estremo, ma semplicemente perché non mi facevano voglia. Con le ricette della Miles invece mi hanno fatto voglia eccome, e adesso mi metto a caccia per trovarli e provarli.

    Di questo libro ho apprezzato anche la furbizia, e di fatto se la mia ricetta non è riuscita è stato proprio perché era meno furba e con pochissimi zuccheri. Una ricetta "da dieta" insomma, e forse inconsciamente è questo che ha orientato la mia scelta e che ha decretato in partenza il fallimento (posto che lei avrebbe DOVUTO mettere le albicocche sciroppate nella lista ingredienti, anziché provare a farcele fare con esiti disastrosi).

    Un libro che vale la pena di avere e a cui rivolgersi quando si ha bisogno di fare bella figura e si ha poco tempo, insomma, e anche se non sono corsa ad acquistare tutti i libri della Miles, l'ho apprezzato per quello che è - e che tu hai descritto a meraviglia.
    Grazie.

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  2. Auguri a tutte voi rilassanti e serene vacanze ..Grazie per queste deliziose ricette testate a settembre con altri libri . Baci baci

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  3. Io ho già la libreria piena di libri della Miles, la adoro e non riuscirò mai a far tutto quello che mi piace, manco campassi 100 anni !!! Un tiriamo le somme bellissimo, come sempre un piacere leggere tutto d'un fiato. Peccato non possa leggerlo anche la Miles :D Grazie Alessandra

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  4. La Miles è stata veramente una bella scoperta e di certo questo libro in casa mia verrà usato eccome...concordo con Luciana, la Miles sarebbe contenta di leggerti!

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